Da quando si è diffusa la pandemia, sono state diffuse molte fake news o bufale riguardanti SARS-CoV-2 oppure il vaccino. Queste fake news sono provenienti da fonti non ufficiali (articoli, messaggi audio e scritti, post su social network). Di seguito abbiamo fornito un elenco delle più diffuse, cercando di chiarire eventuali dubbi. Per un elenco aggiornato e più ampio vi invitiamo a visitare le fonti indicate in fondo alla pagina.
Seppur i sintomi iniziali siano sovrapponibili, la malattia COVID-19 è più grave delle influenze stagionali, sia clinicamente, sia dal punto di vista della diffusione. Il numero di persone infettate da una persona infetta è maggiore per SARS-Cov-2 rispetto al virus dell’influenza. Inoltre, SARS-Cov-2 ha un indice di letalità (numero di decessi sul totale degli ammalati) maggiore rispetto ai virus influenzali, per i quali sono da tempo disponibili farmaci specifici e vaccini.
No, non esistono prove che i lavaggi nasali con soluzione salina possano proteggere dall’infezione da SARS-CoV-2.
No, non ci sono prove che fare gargarismi con collutorio possa proteggere dall’infezione da SARS-CoV-2.
No, l’aglio è un cibo sano che possiede qualche proprietà antimicrobica. Tuttavia, non ci sono prove che questo possa aiutare a prevenire l’infezione da SARS-CoV-2.
No, non c’è nessun liquido che prevenga l’infezione. Vi sono vari disinfettanti che eliminano il virus dalle superfici, ma questi non devono essere per alcun motivo ingeriti, in quanto estremamente dannosi per l’organismo.
No. Inoltre, la cute non deve essere esposta a lampada ultravioletta in quanto i raggi UV sono dannosi per la pelle. I raggi ultravioletti sono infatti cancerogeni per l’uomo (causano tumori).
No, Bill Gates non ha predetto la pandemia di Covid-19. L’intervento TED di Bill Gates del 2015 tocca un problema che la comunità scientifica conosce da anni, ma non è stato sufficientemente affrontato. Parte della comunità scientifica ha indicato spesso il rischio di epidemie su grande scala, delle quali abbiamo avuto anche esempi recenti come SARS (2003), MERS (2012) e Ebola (2014 e 2019).
No, il servizio a cui si fa riferimento riprende un articolo uscito nel 2015 sulla rivista Nature. Nel corso dello studio, gli scienziati hanno inserito una proteina di un coronavirus ritrovato nel pipistrello a ferro di cavallo all’interno di un coronavirus del topo (i topi presentano un patrimonio genetico simile all’uomo). La proteina in questione è quella che consente al virus di infettare le cellule dell’ospite, e questo virus chimerico si era dimostrato in grado di infettare le cellule umane in vitro, e di infettare in vivo gli animali da esperimento (topi). I ricercatori avevano quindi evidenziato come il coronavirus del pipistrello potesse rappresentare un patogeno per l’uomo qualora ne fosse venuto in contatto. È inoltre doveroso ribadire che il virus utilizzato nel corso dell’esperimento e SARS-CoV-2 dell’epidemia in corso non siano lo stesso virus.
No, molti casi coinvolgono persone in età pediatrica. È vero tuttavia che le manifestazioni più pericolose compaiono principalmente negli individui anziani.
La fake news, in particolare, sostiene che il rischio di falsi positivi (persone non infette che risultato positive al test) è alto. Lo studio che evidenziava questa notizia è stato cancellato e ritrattato.
Più studi hanno dimostrato che i Coronavirus umani sono in grado di resistere sulle superfici per diversi giorni. La trasmissione del virus però avviene attraverso contatto diretto con una persona infetta tramite contatto delle mani che hanno toccato una superficie infetta con bocca, naso o occhi. Per infettarsi è quindi necessario che si calpesti una superficie con carica virale sufficiente ad infettare, che la suola sia toccata con le mani e che con esse ci si tocchino poi bocca, naso o occhi. Il che è altamente improbabile.
No. Riuscire a trattenere il respiro per 10 secondi senza avere difficoltà, tosse o disagio non dimostra di non essersi infettati, anche perché i sintomi respiratori non sempre sono presenti negli infetti.
No, questo non diminuisce in nessun modo il rischio.
Questa affermazione è assolutamente falsa.
No, non esiste alcuna correlazione tra il consumo di questi cibi e la diminuzione della gravità dell’infezione.
In questo caso è falso sia il fatto che gli extracomunitari siano in qualche modo protetti dal virus, sia che il vaccino antitubercolare possa fornire protezione.
I due farmaci in questione sono l’antiCD13 e lo Stannum, entrambi omeopatici. Non c’è nessuna evidenza scientifica della loro possibile funzionalità.
Questa categoria di farmaci non è attiva contro i virus, e per questo motivo non offre protezione.
Non è presente nessun articolo scientifico che avvalori questa tesi.
La fonte di questa fake news era uno studio riguardante un caso isolato. Lo studio è però stato subito ritrattato. Per questo la distanza di sicurezza interpersonale è stata posta a 1 metro.
Non c’è nessuna evidenza scientifica che provi che l’infezione provochi sterilità maschile o femminile.
No, molti casi coinvolgono persone in età pediatrica. È vero tuttavia che le manifestazioni più pericolose compaiono principalmente negli individui anziani.
I vaccini sono approvati dalle Autorità competenti solo dopo averne verificato i requisiti di qualità e sicurezza. L’Ema (Agenzia Europea per i Farmaci) ha approvato il 24 dicembre 2020 il primo vaccino contro SARS-CoV-2, prodotto dall’azienda farmaceutica Pzifer-BioNTech. Il 6 gennaio 2021 ha poi approvato il secondo vaccino contro SARS-CoV-2, dell’azienda farmaceutica Moderna.
Non vi è alcuna evidenza al momento che la mutazione del virus rilevata nel Regno Unito possa avere effetti sull’efficacia della vaccinazione. I vaccini determinano la formazione di una risposta immunitaria contro molti frammenti della proteina cosiddetta Spike (quella prodotta dal virus per attaccarsi alle cellule e infettarle). Quindi anche se ci fosse stata una mutazione in alcuni frammenti di questa proteina è improbabile che possa essere sufficiente a rendere il vaccino inefficace.
I vaccini in Italia saranno resi disponibili gratuitamente per tutti i cittadini, a partire dalle categorie individuate come prioritarie. La vaccinazione, seppur con tempi diversi, sarà offerta a tutti in maniera gratuita.
Il compito dell’mRNA (RNA messaggero) è solo quello di trasportare le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula; per questo motivo si chiama “messaggero”. In questo caso l’mRNA trasporta le istruzioni per la produzione della proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule: proteina denominata Spike. L’organismo grazie alla vaccinazione produce anticorpi specifici prima di venire in contatto con il virus e si immunizza contro di esso. Inoltre, producendo solo la proteina Spike, è impossibile che il vaccino possa causare la malattia.
La protezione indotta dai vaccini, sulla base dei dati emersi durante le sperimentazioni, durerà alcuni mesi. Solo quando il vaccino sarà somministrato a larghe fasce di popolazione sarà possibile verificare se l’immunità durerà un anno (come accade con l’influenza), più anni (come accade con la vaccinazione anti-pneumococcica), o se sarà necessario sottoporsi a richiami più ravvicinati.
Lo scopo del vaccino è quello di attivare il sistema di difesa dell’organismo contro il virus in modo che, qualora dovesse venirne in contatto, sia già istruito e quindi pronto ad aggredirlo, rendendolo così inefficace.
Anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione bisognerà continuare a osservare misure di protezione nei confronti degli altri, come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani. Ciò sarà necessario finché i dati sull’immunizzazione non mostreranno con certezza che oltre a proteggere sé stessi, il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus ad altri.
Hai dubbi sul Covid-19? Vuoi sapere come dovresti comportarti in alcuni casi specifici? Cerchi risposte affidabili a domande che ti assillano? Gli esperti di HELPCOVID sono a tua disposizione. Scrivici e ti sapremo dare una risposta completa nel più breve tempo possibile.