Sintomi
Sintomatologia
Le manifestazioni cliniche di COVID-19 sono estremamente variabili dato che i sintomi possono comparire con differente frequenza e gravità, con oltre il 30% dei casi completamente asintomatici. Nella maggior parte dei casi i sintomi non sono gravi e non necessitano di ricovero o terapia intensiva.
Nei casi in cui una persona presenta dei sintomi, questi fanno esordio dopo un periodo di incubazione di durata variabile che può estendersi da 2 giorni fino a un massimo di 14 giorni dopo che è avvenuto il contagio. Nella maggior parte dei casi l’incubazione ha una durata di 4-5 giorni dal contagio.
Polmonite interstiziale
La polmonite interstiziale è una polmonite atipica, perché differente dalla polmonite più comune. Si tratta di una infiammazione dello spazio tra alveolo e capillare (interstizio), che ne comporta l’ispessimento, e questo non permette il passaggio adeguato di ossigeno dagli alveoli al sangue.
SARS-CoV-2 può causare questo tipo di polmonite, ma occorre specificare che non si tratta dell’unica causa possibile.
Tabella dei Contenuti
Quali sono i sintomi del Covid-19?
Il quadro clinico di COVID-19 è caratterizzato da una infezione più o meno grave delle vie respiratorie, e può spaziare da quadri lievi simil-influenzali fino a quadri più gravi di polmonite, seppur meno frequenti.
I sintomi tipicamente manifestati sono:
- Febbre (non necessariamente oltre i 38 °C)
- Dispnea (cioè difficoltà nella respirazione)
- Tosse
- Rinorrea (cioè naso che cola)
- Faringodinia (cioè mal di gola)
- Astenia (cioè sensazione di esaurimento fisico)
- Diarrea
- Emottisi (cioè emissione di sangue con la tosse)
- Cefalea
- Anosmia (cioè perdita dell’olfatto)
Cosa fare se si ha uno o più di questi sintomi?
Nel caso in cui si ritenga di avere sintomi legati alla presenza del virus (specialmente febbre, tosse e dispnea) si raccomanda di: non recarsi al pronto soccorso.
Rivolgersi al medico di medicina generale per avere maggiori informazioni, o chiamare il numero verde 1500 del Ministero della Sanità, oppure la propria Ausl di residenza.
In caso di urgenze, naturalmente, rimane sempre attivo il 118.
Esistono diverse cause di malattie respiratorie, e il COVID-19 può essere una di queste. Se sono presenti sintomi lievi senza contatti a rischio, si raccomanda di rimanere in isolamento domiciliare fino alla risoluzione dei sintomi applicando tutte le misure di igiene.
In breve:
- Non recarsi al pronto soccorso.
- Rivolgersi al medico di medicina generale per avere maggiori informazioni.
- Chiamare il numero 1500 del Ministero della Salute, oppure contattare la propria Ausl di residenza.
1500
Numero verde
Ministero della Sanità
per emergenza
Nuovo Coronavirus
Gravità dei sintomi
La gravità dei sintomi, in particolare della dispnea (o difficoltà nella respirazione), correla con la severità del quadro clinico.
La dispnea rappresenta il sintomo più grave per cui bisogna rivolgersi al medico di medicina generale o altre modalità di assistenza.
- Pazienti asintomatici ➔ sintomi assenti.
- Pazienti con quadro clinico lieve ➔ sintomi in forma lieve.
- Pazienti che richiedono l’ospedalizzazione ➔ sintomi in forma più grave.
Come evolve l'infezione
L’evoluzione del quadro clinico di un paziente affetto da COVID-19 può essere decisamente rapida. Nei quadri ritenuti severi infatti, dall’inizio dei sintomi al ricovero in ospedale, passa in media una settimana.
Questo è dovuto al veloce peggioramento della dispnea che, nell’arco di pochi giorni, può evolvere in sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS).
Il distress respiratorio rappresenta la principale complicanza di COVID-19. Il paziente mostra evidenti difficoltà respiratorie accompagnate da una ossigenazione deficitaria del sangue, la quale richiede l’utilizzo di ossigeno terapia a vari livelli, fino alla ventilazione meccanica nei casi più critici.
Altre complicanze che possono insorgere nei quadri clinici più severi sono rappresentate da un danno renale acuto, un danno miocardico acuto e sovrainfezione.
Secondo l’OMS, i quadri clinici di COVID-19 ritenuti non severi vanno incontro a guarigione in circa due settimane.
Per la risoluzione delle forme severe invece, sono necessarie tra le tre e le sei settimane.
Cosa determina la severità della malattia?
Un quadro clinico severo può potenzialmente insorgere in persone sane di qualsiasi età, ma è molto più probabile che si verifichi in adulti di età avanzata affetti da altre malattie.
I principali fattori di rischio sono quindi l’età e la presenza di altre patologie mediche.
Le malattie associate a maggiore severità e mortalità sono:
- malattie cardiovascolari,
- diabete mellito,
- obesità,
- ipertensione,
- malattie respiratorie croniche,
- tumori,
- malattie renali croniche.
Nonostante la presenza dei sintomi precedentemente descritti possa far sospettare un’infezione da SARS-CoV-2, le manifestazioni cliniche sono aspecifiche e non consentono di distinguerla da altre infezioni virali dell’apparato respiratorio.
La diagnosi si fa solamente attraverso i test diagnostici appropriati.
Fonti
- Coronavirus disease 2019 (COVID-19): Epidemiology, virology, clinical features, diagnosis, and prevention – Author: Kenneth McIntosh, MD; Section Editor: Martin S Hirsch, MD; Deputy Editor: Allyson Bloom, MD. UpToDate (leggi)
Istituto Superiore di Sanità (iss.it/coronavirus)
Ministero della Salute (salute.gov.it/nuovocoronavirus)
Regione Emilia-Romagna (regione.emilia-romagna.it/coronavirus)
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